Non tutti i bambini del mondo trovano i dolcetti nei calzettoni della Befana
Quella che oggi chiamiamo Befana è un’immagine che proviene da strati immemorabili di culture e simboli. Da una parte c’era la tradizione cristiana dell’Epifania, la prima “rivelazione” di Cristo come uomo e Dio ai Magi che vennero con dei doni per il Messia. Dall’altro lato c’erano le molte tradizioni popolari e pagane legate al nuovo anno, e ai dodici giorni successivi al solstizio d’inverno che nei secoli si sono sovrapposti al ciclo cristiano del Natale.
La calza più richiesta
Calzettone 2022 - Bing, la calza della Befana con tante sorprese del tuo personaggio preferito, scopri cosa si nasconde nella calza, per bambini a partire dai 3 anni, Giochi Preziosi, CA802000
Mentre la chiesa occidentale si concentra sulla storia evangelica dei tre re Magi che portano oro, incenso e mirra a Gesù bambino, le chiese ortodosse celebrano il suo battesimo nel fiume Giordano. Una tradizione diversa si svolge fuori dalle mura vaticane; i bambini italiani si affretteranno a vedere se “La Befana”, la strega buona, ha visitato e ha riempito le calze e i calzettoni di caramelle e regali. Secondo la tradizione italiana, la vecchietta benevola, a cavallo di una scopa, lascia dei regali e dolciumi per i bambini buoni la notte del 5 gennaio. I bambini cattivi possono aspettarsi un pezzo di carbone, anche se “in questi giorni è un dolce”. Ricevere i calzettoni della Befana è uno dei momenti più divertenti per i bambini durante le festività natalizie, ma è importante fare attenzione e preparare una calza con alimenti sicuri e di qualità . Esistono calze della befana già confezionate ma spesso si sente parlare anche di calzettoni della Befana poiché in molte famiglie si continuano a riempire di dolci e caramelle grandi calzini di lana colorata.
Ecco la nostra Top 10 della migliore calza befana confezionata
La tradizione dei calzettoni della Befana
Il nome Befana appare storicamente per la prima volta per iscritto in una poesia di Agnolo Firenzuola nel 1549. Viene raffigurata come una vecchia donna brutta, vestita di stracci scuri che durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio vola sulle case a cavallo della sua scopa ed entra dai camini. Nei calzettoni della befana che i bambini lasciano appesi vicino al camino la vecchietta lascia caramelle e regali per i bambini buoni, carbone nero (in realtà zucchero nero oggi), aglio e cipolle per quelli cattivi. I genitori naturalmente includevano sempre del carbone sopra i regali, per ingannare i loro figli. E la sera prima la famiglia lascia del vino e dei dolci per la vecchia signora.
Il nome “Befana” è una versione popolare del termine greco “Epifania” che era la festa successiva al Natale, che commemorava la visita dei Magi a Gesù Bambino il 6 gennaio. Secondo la leggenda, i tre saggi durante il loro viaggio furono fermati da una vecchia donna con una scopa che chiese loro dove stessero andando. Le risposero che stavano seguendo una stella che li avrebbe portati da un bambino appena nato e la invitarono a venire con loro. Ma lei rispose che era impegnata a spazzare e pulire e non andò. Quando si rese conto che il bambino era il Redentore che tutto il mondo stava aspettando il suo rammarico fu così grande che continuò a vagare per l’Italia e all’Epifania, cominciò a premiare i bambini buoni.
Questa era la festa che i bambini aspettavano per tutto l’anno, ai tempi in cui Babbo Natale era sconosciuto in Italia. La vecchia signora ossuta e cenciosa era molto più vicina nello spirito alla povertà di Gesù, ed era l’unica portatrice di doni per i bambini. La festa di questa fiabesca vecchietta, tanto amata e temuta dai bambini italiani, trae origine dalla “vecchia” che veniva bruciata nelle piazze per festeggiare la fine dell’anno, simbolo dei cicli temporali che sempre finiscono e ricominciano. Il “carbone” che lasciava ai bambini cattivi era in realtà anche un simbolo di fertilità legato ai falò sacri e al “ceppo”.